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Written by Darcy

A colazione si discuteva già. Quando approdai in cucina Darcy stava finendo un capretto a colpi di mano. Rainie, pacifista nata, la guardava con aria contraddittoria e disgustata : " Devi per forza far tutta questa scena ? ". Darcy la fissò arrabbiata : " Ho fame... e mi piace veder il sangue schizzare ovunque ". " Che schifo ! " gridò Moonni scendendo le scale fino all'ingresso. Ci sedemmo tutte a tavola e affondammo i denti nella carne succulenta. Erano tre giorni che non mangiavamo e iniziavamo a esser nervose. Darcy finì tutto ripulendo ben bene. " Siete sicure di voler fare qualcosa di proibito ? Insomma stiamo per infrangere una legge ! ". Alzammo tutte lo sguardo e la fulminammo rabbiose: " Darcy, non è solo che hai paura ? Oh mi tremano le gambe ! Stiamo per fare qualcosa di proibito ! Ma per favore ! " sentenziò Hire per tutte, imitando la sua voce " E' deciso, punto e basta. Se non vuoi venire dovevi dircelo prima ". Darcy, probabilmente offesa si alzò per mettere via il piatto. Gettò i resti privi di sangue del capretto in un secchio e: " Abbiamo appena mangiato, non si può rimandare la caccia a domani ? Ci divertiremo di più se saremo affamate , e ho un brutto presentimento ". Moonni la mise a tacere con due lettere: " No ". E la discussione cadde lì.  Darcy tenne il muso finché non arrivammo a scuola. Hire guidò per le vie di Forks come una matta drogata, prendendo le curve strette e sorpassando senza rispetto della segnaletica stradale. " Se mi sfrisi la macchina ti aggiusto io " dissi tirandole un' occhiata assassina. " L'ho pagata più del tuo guardaroba ". Hire, per vendetta, virò all'improvviso e mi ritrovai con i piedi di Rainie a tre centimetri dal viso. " Facciamo così : la prossima volta guida Darcy. Molto più diplomatica ". Dopo qualche svolta arrivammo alla scuola. Il grosso edificio a mattoni rossi ci aspettava pieno di possibili vittime della nostra mancanza di autocontrollo. Eravamo ancora delle neonate e Darcy aveva dato segni di scarsa resistenza. Solo Rainie sembrava nata per non sentir la tentazione. All'inizio era stato molto difficile. Bastava un minuscolo profumo, una traccia quasi invisibile a distrarci. Il mondo era come una grossa camera di continue prove. E noi avremmo vinto quella sfida. Ora eravamo in grado di controllarci e non sentivamo più alcuno sforzo. All'entrata della scuola ci aspettava il preside. Un uomo sui cinquanta colpito da calvizie e con un paio di mocassini fuori moda neri. Vidi Rainie concentrarsi per percepire i suoi sentimenti. Rainie aveva un talento unico nel suo genere. Avvertiva le sensazioni altrui penetrare dentro di sé ed era in grado di limitarle. Nonostante ciò non poteva  modificarle del tutto . Questo funzionava con tutti tranne con Darcy, dotata di telecinesi, e protetta da campi di forza che modificavano tutto ciò che entrava, lasciandola la solita scorbutica pessimista. Rainie percepiva a volte la sua agitazione anche se si trattava di serenità a causa delle variazioni provocate dagli strati del suo scudo. Da qualche giorno avevamo  cominciato a sviluppare, in maniera sempre più intensa, i nostri talenti. Hire poteva cambiare il suo aspetto, in realtà abbiamo scoperto che è solo un'illusione ottica, poiché la materia in sé non subisce alcun cambiamento. Moonni ha invece poteri curativi, mentre io possiedo la capacità di controllare i confini del tempo, rallentando o accelerandolo. Insomma siamo proprio un bel gruppo. La voce del preside mi riscosse. Stava discutendo con le altre sui moduli di iscrizione già compilati. Poi con qualche rapido congedo ci condusse dentro. L'atrio brulicava di milioni di odori differenti. Hire ebbe un cedimento e iniziò a guizzare di qua e di  gli occhi mielosi in preda al panico. E meno male che era Darcy quella con problemi di autocontrollo. Rainie la prese per mano e la condusse in aula. "Vuoi farci scoprire ? Trattieniti ! ". Decidemmo di sederci in fondo vicino alla finestra così da poter respirare aria pulita in caso di cedimento grave. Il professore fu molto gentile con noi, forse perché ci identificava come bellissime ragazze. Sta di fatto che la mattina volò, le lezioni di chimica risultarono semplicissime e io potei lasciarmi andare a una visione immaginaria della scuola, con tanto di caricature di Hire alla guida della mia Astone nuova e lucida. Appena suonò la campanella ci fiondammo nel parcheggiò e tornammo a casa. Nell'attesa di andare a cacciare guardammo pigramente un po' di televisione, permettendoci di non simulare respiri ( provate a immaginare una persona che non respira ), come quando eravamo costrette a fare in presenza di umani. Poi finalmente ci caricammo in jeep in tenuta sportiva, e, verso le cinque del pomeriggio arrivammo ai margini di La Push. " Percepite l'odore di alci anche voi ? " sibilò Hire, mentre si allacciava bene le scarpe. " Credo che ci siano anche lupi, orsi, cervi e ... umani... sento che abitano presso le spiagge " dissi mentre iniziava a piovere. " Bene, il tempo vuole aiutarci " borbottò Darcy iniziando a correre in direzione delle prede. La seguimmo silenziose come felini, schivando gli alberi all'ultimo momento e saltando le radici. Più di una volta fui costretta a cambiare rotta per evitare i rami troppo bassi, a quella velocità infatti era quasi impossibile abbassare la testa per mancarli. Darcy era davanti a me, essendo la più veloce del gruppo Hire stava in testa, seguitata a distanza da Moonni. Rainie chiudeva la fila. A un tratto Darcy si fermò di scatto e per poco non finii gambe all'aria.  Era in posizione d'attacco, acquattata, e così non ebbi il coraggio di interrompere la sua scia. Poi lo vidi. Darcy stava scrutando un grosso esemplare di puma maschio. Subito il veleno iniziò a scorrere più veloce su e giù per la gola, mentre il mio corpo si sistemava accanto alle altre. " Credo che non ci abbia viste " sussurrò Moonni, " Al mio tre prendiamolo ai lati ". Come al solito Darcy dava la tattica, Rainie limitava la paura della vittima così da non farla fuggire, e noi restanti l'assalivamo. " Ora " , scattai all'indirizzo della foresta, schivai qualche arbusto e mi gettai sulla schiena del felino dorato. Sentivo i mie occhi caricarsi di nero e perdere il loro colore celeste, poi, decisa affondai i denti nella carne e la soddisfazione di una buona caccia mi invase. Mezz'ora dopo uscivamo dal bosco per tornare sazie alla jeep. Ma fummo interrotte. Una schiera di mostruose creature dall'odore indicibile si parava davanti a noi minacciosa. Non capimmo subito, anzi alla visione di quei lupi fuori taglia pensammo di attaccare, terrorizzate, ma percepii Rainie calmarci limitando la nostra ansia. In un attimo fui perfettamente lucida e capii che mordere sarebbe stato un grosso errore : non potevamo mostrarci ostili. L'unica cosa che attraversò subito le nostre menti fu che quei mostri ululanti e pelosi erano nemici, lupi mannari. Avevamo fià sentito parlare di creature poste a guardia di La Push contro i vampiri. Che fare ? " Non siete autorizzate a cacciare qui " disse un ragazzo dai lineamenti indiani che fino ad allora era rimasto nascosto tra il folto pelo degli altri. Lentamente i lupi si allontanarono trasformandosi in esseri umani. Si assomigliavano tutti in modo impressionante. I corpi scolpiti e bronzei, i capelli tagliati cortissimi. Si rivestirono nascosti dai corpi di chi non si era trasformato, due o tre lupi.  " Vampire, non cerchiamo guai, non siete a conoscenza del patto stabilito tra la mia gente e la vostra ? ". " No, homo lupus " . Naturalmente Darcy non poteva starsene zitta, ed evitare la dimostrazione della sua conoscenza delle lingue antiche. La fulminammo con lo sguardo e lasciammo intervenire Hire e il suo talento . Si mutò nelle più affascinanti vampire in circolazione e si propose come capo della discussione. Darcy si tirò indietro riluttante. " Portaci rispetto succhiasangue, sei nel nostro territorio " chi aveva parlato era un ragazzo alto con il viso dolce e la pelle scura, Darcy e Rainie lo guardarono interessate, con pensieri immaginabili. " Se fossi in te non esagererei lupo " sibilò al suo indirizzo Hire. " Non siamo di queste parti e non siamo a conoscenza di alcun patto " il che non era vero " e non mi sembra il caso di arrabbiarsi, siamo solo ospiti ". " Come vi chiamate ? " ci domandò il ragazzo che aveva parlato per primo. " Non siamo interessate a scambiarci convenevoli, per cui col vostro permesso ...  " riprese Darcy, sul punto di levar le tende, ma non la lasciamo finire. Moonni si voltò verso di me preoccupata. " Mi chiamo Nive e loro sono le mie amiche Moonni, Rainie, Darcy e Hire, ci dispiace per l'inconveniente " . Hire stava per scoppiare a ridere, ma si trattenne. Non ero stata convincente ? I licantropi ci fissavano indecisi se crederci si o no. La pioggia iniziò a scendere più forte e la visuale divenne confusa. " Va bene " rispose il capo, " Io sono Sam e loro sono i mie compagni Jacob, Paul, Jared, Quil, Embry e Leah. Gli altri lupi sono miei amici. Posso perdonare il vostro atto ma non dovete tornare, mai più intendo " . Darcy non resse l'affronto, per lei nessuno poteva darle ordini e ringhiò al suo indirizzo. I licantropi trasformati si portarono avanti raspando il terreno. La tensione era tanta e solo la nostra Rainie calmò gli animi. Applicò il suo talento e " Darcy, non fare la scontrosa, ore ce ne andiamo, scusate la mia amica" poi al nostro indirizzo " Promettiamo di stare più attente d'ora in poi, ora,  ragazze abbiamo da fare " e tornò a guardare i licantropi. " Speriamo ... " ripeté quello che forse si chiamava Jacob, fissandoci. E iniziammo ad allontanarci tutte unite. Mentre ce ne andavamo a passo d'uomo sentivo i loro sguardi fissi su di noi. Probabilmente si stavano domandando chi fossero quelle vampire così sfacciate. Hire scoppiò a ridere e la sua voce argentina riempì l'aria. " Credo che gli stiamo simpatiche... "